
Programmare il futuro della città con l’urbanistica significa
programmare il futuro della comunità che in essa vive. Organizzare e regolare le relazioni
individuali e collettive dei cittadini con la politica, rispondendo ai bisogni e rispettando i diritti, significa organizzare e regolare la città come luogo di relazioni.
(S.Bassetti)
Questo blog nasce dall'esigenza di mettere insieme varie esperienze e condividere un nuovo approccio alla "politica dei luoghi". Il fulcro: Genova Sestri Ponente, il tema: la partecipazione alle scelte sul territorio.
Urbanistica partecipata?
Perché:
In prima istanza si può partire dal rapporto tra i luoghi del nostro vivere quotidiano e l’identità storica troppo spesso dimenticata nell’ottica di sviluppo portata avanti fino ad oggi, sopratutto in questa parte di città. Come evidenzia l’arch. Botta in un suo libro, l’influsso contemporaneo sui nostri centri storici (e dunque la tecnologia e i mezzi di trasporto, la pubblicità ecc..) hanno un impatto marginale rispetto alla stratificazione del paesaggio. La modernità si vive attraverso “spazi sedimentati”, luoghi arrivati fino a noi e su cui noi ci troviamo ad intervenire con le nostre scelte.
Se qualcosa è mancato in queste scelte, è stata proprio una visione d’insieme. Un progetto urbano complessivo. E’ quello che sta avvenendo, per esempio, a Erzelli e per la Marina di Sestri: progetti di realtà nuove e importanti che non dialogano con il territorio.
Quando il dialogo deve essere la capacità di creare un processo virtuoso di sviluppo nelle aree circostanti. Sono processi che vanno governati e indotti e non lasciati al caso.
Allora alcune, tra le domande possibili, possono essere: -come si collega Erzelli alla delegazione? – cosa ne sarà degli spazi di via Siffredi liberati dalle aziende? – la Marina di Sestri, ora corpo a se stante, va collegata alla delegazione per creare un identità reciproca di spazi? – la nuova strada a mare e gli altri progetti apriranno nuovi spazi da ricollocare, rinventare. In che modo? - Il nuovo ospedale: come, dove, quando? - La Gronda a Ponente?
La partecipazione:
In questa interpretazione risiede lo spirito di un passaggio programmatico che può portare a disegnare un nuovo percorso. Non più inseguire le emergenze del territorio correggendo, a posteriori, le inevitabili storture prodotte dalle spontanee dinamiche sociali, economiche, territoriali ma capire la città che cambia e produrre modelli che sappiano anticipare e incanalare questi inevitabili movimenti dentro ad un piano di città durevole.
E’ su questa base di partenza che bisogna aumentatare, in ugual misura, "la pratica partecipativa del cittadino e la capacità di ascolto dell’amministratore.”
Occorre dunque evidenziare i gruppi di interesse nelle varie zone di cambiamento e procedere a fasi di ascolto che sappiano trasformarsi poi in capacità progettuale.
Come:
Attraverso un gruppo di lavoro aperto. Attraverso una rete multilivello (Comune-Municipio-territorio) , grazie all’impegno di molte persone che raccoglieranno le informazioni, fondamentali per organizzare processi partecipativi realmente incisivi ed insieme a tutti quelli che ne vorranno far parte, puntiamo a costruire un significato nuovo di città, slegato da una logica di interessi particolari e unito da una logica di insieme.
Il blog può essere visto come una moderna piazza virtuale, dove ci si incontra e confronta apertamente. Una spazio non alternativo ma complementare agli incontri, più “fisici”, tenuti al circolo e che saranno organizzati per argomento.
Facciamo incontrare le nostre idee,
Agostino Gazzo